Come tutti gli anni, all’approssimarsi del Natale scatta la corsa ai regali soprattutto rivolti ai bambini.

Con riguardo soprattutto a questi ultimi, si pongono tuttavia questioni di sicurezza di grande importanza che rischiano di essere trascurate, soprattutto in occasione degli acquisiti all’ultimo minuto, sia online che nei negozi.

Non tutti sanno che l’Unione europea, pur consentendo l’importazione di prodotti da Paesi terzi, fissa standard di sicurezza e qualità molto selettivi per qualsiasi tipo di bene di consumo, e in special modo per i giocattoli.

È poco noto peraltro che tali standard si attestano tra i più elevati a livello mondiale per i prodotti destinati all’uso dei più piccoli.

Nel 2009, l’Unione europea ha infatti adottato una direttiva sulla sicurezza dei giocattoli che tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettare mediante la sua attuazione nelle rispettive normative nazionali.

Tra le questioni principali affrontate da tale direttiva vi sono certamente quelle relative agli obblighi di marcatura «CE», che rispecchiano una dichiarazione di conformità, rispetto alle normative vigenti, dei giocattoli legalmente disponibili sul mercato dell’Unione europea.

Peraltro, il marchio «CE» non soddisfa unicamente requisiti alla salute e alla sicurezza del consumatore. Infatti, perché ad un prodotto si possa apporre tale marchio devono essere adempiute condizioni in materia di tutela ambientale.

Per quanto riguarda lo specifico settore dei giocattoli, la normativa UE viene periodicamente aggiornata per l’adeguamento alle nuove esigenze del mercato in relazione alla salute e alla sicurezza dei bambini, definendo così, tra i vari elementi, le sostanze utilizzabili per la loro produzione, gli obblighi a carico dei produttori e degli importatori, nonché quelli dei distributori e dei rivenditori, e i criteri per l’irrogazione di sanzioni – anche penali – in caso di infrazioni.

Il tema è di grande rilievo se si considera che la responsabilità per difetti del giocattolo non viene posta solo in capo ai fabbricanti, bensì anche agli importatori e ai distributori qualora immettano sul mercato un giocattolo con il proprio nome o marchio commerciale o modifichino un giocattolo già immesso sul mercato, in modo tale che la conformità alle prescrizioni originarie possa esserne condizionata. Spesso, tra l’altro, il problema per gli importatori viene creato immediatamente alla all’ingresso nel territorio dell’Unione, dove spesso emergono spinose questioni doganali da risolvere.

Nonostante la normativa sia oramai decennale, l’argomento resta sempre di estrema attualità dal momento che, nella relazione sul sistema Safety Gatewayper il 2018, la Commissione europea ha stimato che, per l’anno di riferimento, i prodotti più pericolosi sono i giocattoli (in media per il 31%) e le automobili (in media per il 19%). Ciò dimostra quanto sia importante porvi la massima attenzione sia per il legislatore, sia per il consumatore.

A tal proposito, oltre a verificare la corretta applicazione della normativa in questione, la Commissione europea ha messo a disposizione dei consumatori una piattaforma online, denominata Sistema di allerta rapido per i prodotti non alimentari, grazie alla quale è possibile verificare se il prodotto acquistato sia destinatario di un particolare richiamo.

In vista dei prossimi acquisti natalizi, in caso di dubbio è sempre bene effettuare un controllo preventivo su detto portale, prima di far giocare i bambini con un prodotto che potrebbe rivelarsi non sicuro.

Se invece si è produttori, importatori, distributori o rivenditori di giocattoli e si identificano difetti di un prodotto già immesso sul mercato, è opportuno attivare tempestivamente tutte le procedure necessarie per evitare importanti responsabilità.